posizione

Abdominal_muscles_of_a_woman-450x222.jpg

La postura neutra

è la posizione in cui il corpo ha maggiore stabilità ed è più efficiente nei movimenti. Nella postura neutra le articolazioni sono in perfetto allineamento biomeccanico e le curvature fisiologiche della colonna vertebrale sono preservate. La postura neutra è anche la posizione di riposo delle articolazioni, nella quale la tensione e pressione su nervi, tendini e legamenti è minima. Nella postura neutra i muscoli hanno una lunghezza di riposo ovvero non sono né contratti né allungati. Un muscolo in postura neutra è in grado di sviluppare maggiore forza con un minore dispendio energetico. Adottare una postura neutra durante le attività quotidiane ed in particolar modo negli esercizi, aiuta a prevenire stress inutili ed eventuali traumi sulla colonna vertebrale. La maniera più facile per individuare la propria postura neutra, è quella di portare il corpo a delle posizioni estreme da utilizzare come riferimento per la ricerca del nostro asse. Seguite scrupolosamente i seguenti passi ripetendo questa sequenza ogni giorno per almeno 2 settimane prima d’ iniziare con altri esercizi.


postura-a-letto-1200x763.jpg

La postura a letto

Tutti noi trascorriamo circa un terzo della nostra vita dormendo. Per questa ragione le posture che adottiamo nel letto, così come il tipo di materasso e di cuscino che utilizziamo, sono fondamentali per la salute della nostra schiena. Materassi sbagliati e posture non corrette, influiscono negativamente non solo sulla colonna vertebrale, ma anche sulla qualità del nostro sonno.Nelle persone che già soffrono di mal di schiena, le cattive posizioni nel letto possono senza dubbio aggravare i dolori ed interrompere il sonno.

La pressione sulle articolazioni della colonna vertebrale varia a seconda della posizione in cui siamo sdraiati. Le posture più corrette da adottare a letto, sono quella supina, ovvero sdraiati sulla schiena, e quella laterale. La posizione prona, ovvero sdraiati sulla pancia, è quella più dannosa per la schiena in quanto provoca una sollecitazione eccessiva del tratto lombare e costringe il collo ad una rotazione forzata.


Abdominal_muscles_of_a_woman-450x222.jpg

Il concetto di Core Stability e di Core Training

Da molti anni gli esperti della riabilitazione ricercano i meccanismi alla base della stabilità della colonna vertebrale. Da questi studi è nato il concetto di Core Stability, da “core” nucleo e “stability” stabilità.

Il Core è il nucleo centrale del nostro corpo ed è costituito dalle strutture del tronco. La stabilità del Core è garantita da un continuo lavoro sinergico della muscolatura posturale chiamato “co-contrazione”. La stabilità della spina dorsale e di tutte le sue articolazioni, è fondamentale per resistere ai traumi e per limitare i danni provocati da sforzi e movimenti ripetitivi.

I muscoli che contribuiscono maggiormente alla core stability sono: il retto dell’addome, i muscoli obliqui, il trasverso, gli erettori spinali, i multifidi, il gran dorsale, il quadrato dei lombi, il diaframma e la muscolatura pelvica. La funzione principale di questi muscoli non è tanto quella di generare forza, ma di agire come una molla rigida che accumula e trasferisce le forze generate dai muscoli delle spalle e delle anche.Per rinforzare la muscolatura stabilizzatrice è necessario un allenamento specifico il cosiddetto Core Training.


coretraining-450x222-1200x789.jpg

Esercizi e concetti base di Core Training

Per stabilizzare la colonna vertebrale non è solo sufficiente sviluppare i muscoli, ma è soprattutto importante correggere gli schemi motori scorretti attraverso un allenamento specifico: il Core Training.

In questo articolo sono illustrati gli esercizi ed i concetti base di core training e stabilizzazione spinale.

Prima di ogni allenamento, ricordate sempre queste regole fondamentali:

1) Evitate gli esercizi che vi provocano dolore. In particolare, cominciate ogni esercizio con un raggio di movimento limitato per poi aumentare gradualmente l’ampiezza dei movimenti.

2) Se soffrite di mal di schiena evitate stretching, piegamenti e torsioni della colonna vertebrale. Una flessibilità articolare eccessiva non accompagnata da un’ adeguata tonicità e controllo muscolare, provoca contratture e danneggia ulteriormente una colonna già instabile.

3) Per ridurre i traumi, mantenete sempre una postura neutra. Rispettate la fisiologica curvatura lordotica lombare evitando di appiattire o piegare in avanti la schiena durante gli esercizi.


stabilizazione-cervicale.jpg

Esercizi di stabilizzazione cervicale

Il dolore cervicale o cervicalgia è un disturbo comune, si stima infatti che ne soffra il 22% – 30% della popolazione generale (1)(2). Negli ultimi anni la ricerca ha dimostrato una stretta associazione tra la riduzione di forza e resistenza della muscolatura del collo e la cervicalgia (3)(4).

I muscoli maggiormente interessati da questo fenomeno sono i flessori profondi del collo ed i suboccipitali (5)(6)(7). Uno studio ha rilevato una minore resistenza dei muscoli cervicali anteriori e posteriori nei pazienti affetti da artrosi degenerativa (8). In un’ altra indagine effettuata su pazienti colpiti da cefalea cervicogenica, è stata rilevata una riduzione di forza e resistenza isometrica dei flessori cervicali (9). Come per il resto della schiena, gli schemi motori aberranti e la debolezza muscolare provocano instabilità spinale e conseguentemente riproducono il ciclo vizioso di traumi ripetitivi, infiammazione e dolore cronico.

Esistono due tipi differenti di stabilità spinale: statica e dinamica. La stabilità statica è mantenuta dai tessuti passivi della colonna vertebrale come: i legamenti, i dischi, le ossa e le capsule articolari. La stabilità dinamica è invece la risposta muscolare che mantiene allineate le strutture vertebrali in risposta a delle perturbazioni, come quelle provocate dal movimento fisiologico o da forze esterne.


cuscino.png

La Scelta del Cuscino

La scelta del cuscino ha un impatto enorme sul benessere della nostra schiena e quella del nostro sonno. Un cuscino non adatto influisce non solo sul riposo, ma può anche peggiorare i mal di testa, i dolori cervicali, i dolori alle spalle, gli addormentamenti alle mani e le difficoltà respiratorie.

I cuscini così come i materassi non durano in eterno. Nel tempo ogni cuscino accumula cellule morte, muffe, funghi, polvere ed acari. Nel giro di pochi anni queste impurità possono arrivare a costituire fino al 50% del peso totale del cuscino. Inoltre il materiale di riempimento dei cuscini ha una certa durata, soprattutto nel caso dei materiali sintetici. Un cuscino di qualità dovrebbe essere sostituito dopo circa 4-5 anni, mentre uno economico deve essere cambiato entro i 2 anni.

Prima di acquistare un cuscino, pensate innanzitutto alla maniera in cui lo utilizzate abitualmente ed alla vostra posizione preferita a letto. L’obiettivo principale di un buon cuscino è quello di mantenere il collo allineato al resto della colonna vertebrale evitando di provocare piegamenti eccessivi del capo.

logo-schiena-sana-bianco

web project by Menabòdesign.it

info@schienasana.com
+39 0832.524114
+39 340.5042489
© Schienasana del Dr. Stefano Calogiuri
P.IVA 03600790756
Sede legale Via Cicolella, 8/b
73100 Lecce

   

Ⓒ 2018 Schiena sana del Dr. Stefano Calogiuri. Tutti i diritti riservati.