Alimentazione e Dolore
Negli ultimi anni la ricerca ha dimostrato che la dieta influenza direttamente lo stato infiammatorio del nostro organismo e conseguentemente il nostro livello generale di dolore. La risposta infiammatoria non è solo legata a traumi fisici, così come una contusione od uno strappo muscolare, ma è spesso provocata da alimenti che generano un’eccesiva produzione di sostanze pro infiammatorie. Come sosteneva il filosofo Feuerbach “l’uomo è ciò che mangia”. Infatti è ormai fatto noto che i processi infiammatori provocati da una cattiva alimentazione sono alla base di quasi tutte le patologie croniche: dal diabete all’artrite, dalle malattie cardiovascolari ai tumori (1)(6).
Lo stress alimentare provoca cambiamenti nella biochimica cellulare simili a quelli che avvengono con i traumi fisici, l’unica differenza è che nel caso dell’alimentazione il trauma avviene ogni qual volta mangiamo, 3 o più volte al giorno, per ogni giorno della nostra vita.
E’ stato osservato che il consumo giornaliero di alcuni alimenti provoca un aumento considerevole dei marker dell’infiammazione come: la proteina C reattiva ad alta sensibilità (PCR hs), il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-alfa), l’interleuchina 6 (IL-6), etc. (1).
Nella maggior parte dei casi, le conseguenze degli stress alimentari passano inosservate per decenni. Per questa ragione molte persone rifiutano un’ associazione diretta tra dieta, infiammazione e patologia.
Per evitare il dolore e gli effetti nocivi dell’infiammazione, è consigliabile innanzitutto eliminare dalla dieta gli alimenti pro infiammatori come: zuccheri raffinati (nella forma di zucchero semplice, dolci e farina), olii, grassi saturi ed anche alcuni tipi di legumi e cereali.