Alimentazione e Dolore
Alimentazione e Dolore
Negli ultimi anni la ricerca ha dimostrato che la dieta influenza direttamente lo stato infiammatorio del nostro organismo e conseguentemente il nostro livello generale di dolore. La risposta infiammatoria non è solo legata a traumi fisici, così come una contusione od uno strappo muscolare, ma è spesso provocata da alimenti che generano un’eccesiva produzione di sostanze pro infiammatorie. Come sosteneva il filosofo Feuerbach “l’uomo è ciò che mangia”. Infatti è ormai fatto noto che i processi infiammatori provocati da una cattiva alimentazione sono alla base di quasi tutte le patologie croniche: dal diabete all’artrite, dalle malattie cardiovascolari ai tumori (1)(6).
Lo stress alimentare provoca cambiamenti nella biochimica cellulare simili a quelli che avvengono con i traumi fisici, l’unica differenza è che nel caso dell’alimentazione il trauma avviene ogni qual volta mangiamo, 3 o più volte al giorno, per ogni giorno della nostra vita.
E’ stato osservato che il consumo giornaliero di alcuni alimenti provoca un aumento considerevole dei marker dell’infiammazione come: la proteina C reattiva ad alta sensibilità (PCR hs), il fattore di necrosi tumorale alfa (TNF-alfa), l’interleuchina 6 (IL-6), etc. (1).
Nella maggior parte dei casi, le conseguenze degli stress alimentari passano inosservate per decenni. Per questa ragione molte persone rifiutano un’ associazione diretta tra dieta, infiammazione e patologia.
Per evitare il dolore e gli effetti nocivi dell’infiammazione, è consigliabile innanzitutto eliminare dalla dieta gli alimenti pro infiammatori come: zuccheri raffinati (nella forma di zucchero semplice, dolci e farina), olii, grassi saturi ed anche alcuni tipi di legumi e cereali.
I principi di una dieta antinfiammatoria sono molto simili a quelli della nostra dieta mediterranea (4). In un’alimentazione ideale, circa oltre l’80% delle calorie dovrebbe provenire dal consumo di verdure, frutta, noci, carni magre, uova e pesce ricco in acidi grassi omega-3.
I grassi idrogenati, così detti “trans”, insieme agli zuccheri, sono senz’altro tra gli alimenti più deleteri che si possano ingerire. I grassi saturi sono contenuti in abbondanza negli alimenti processati come: prodotti in scatola, cibi precotti, surgelati, etc. Al contrario dei grassi idrogenati, i grassi polinsaturi, come quelli contenuti nell’olio extra vergine di oliva ed in particolar modo nell’olio di semi di lino, possono attenuare i processi infiammatori.
Anche le spezie come: aglio, zenzero, origano e curcuma sono essenziali nella dieta. Le spezie posseggono notevoli proprietà antinfiammatorie, inoltre insaporiscono i cibi rendendo meno necessario l’utilizzo del sale in cucina.
In generale, una delle regole fondamentali per una dieta sana, è senz’altro quella di non mangiare troppo. Un apporto calorico superiore al nostro fabbisogno giornaliero, è di per sé uno stress ossidativo e contribuisce quindi all’ invecchiamento cellulare. Un alimentazione eccessiva, non solo spiana la strada a patologie metaboliche come il diabete e l’obesità, ma genera anche nell’organismo uno stato pro-infiammatorio.
Un’alimentazione sana non solo è utile a combattere l’infiammazione, il dolore e le malattie metaboliche, ma è indispensabile per la nostra stessa sopravvivenza. Dagli studi emergono dati allarmanti sull’aumento esponenziale dell’ obesità e del diabete (2). L’OMS ha addirittura dichiarato che un basso consumo di frutta e verdura, associato alla vita sedentaria, è tra le prime 10 cause di morte nei paesi sviluppati (3). Negli Stati Uniti circa il 70% dei decessi è causato da malattie cardiovascolari, diabete e tumori, tutte patologie influenzate in maniera determinante dall’alimentazione (5).
In conclusione, per evitare i dolori, non è solo sufficiente fare esercizio fisico e mantenere una postura corretta, ma bisogna anche fare molta attenzione a quanto e soprattutto a cosa mangiamo. Non è tanto importante seguire diete drastiche, quanto sviluppare una conoscenza del nostro corpo, del cibo ed una consapevolezza alimentare che ci renda in grado di fare una scelta informata. Nelle prossime sezioni troverete in dettaglio tutte le informazioni ed i consigli necessari per una corretta igiene alimentare.
(1) Galland L. Diet and Inflammation. Nutr Clin Pract. 2010 December;25 (6):634-640.
(2) Mokdad AH, Ford ES, Bowman BA et al. Prevalence of obesity, diabetes and obesity-related health risk factors. JAMA. 2003 Jan;289(1):76-9.
(3) World Health Organization Geneva. The World Health Report 2004. Global Strategy on diet, Physical Activity, and Health [online] available at: http://www.who.int/dietphysicalactivity/strategy/eb11344/strategy_english_web.pdf [accessed 10 November 2012]
(4) Chrysohoou C, Panagiotakis DB, Pitsavos C et al. Adherence to the Mediterranean diet attenuates inflammation and coagulation process in healthy adults. The ATTICA study. J Am Coll Cardiol. 2004;44(1):152-158.
(5) Aria E, Anderson RN, Kung HC et al. Deaths. final data for 2001. Natl Vital Stat Rep. 2003 Sep 18;52(3):1-115.
(6) David R Seaman 1998, Clinical nutrition for pain, inflammmation, and tissue healing, 1st edn, NutrAnalysis Inc.